Caso Marilyn Manson, giorno 2. Dopo le accuse di abusi da parte della ex Evan Rachel Wood, la rockstar risponde con un post su Instagram: «Naturalmente, la mia arte e la mia vita hanno sempre attirato le controversie come calamite, ma queste recenti accuse sono un’orribile distorsione della realtà. Le mie relazioni intime sono sempre state del tutto consensuali e condivise con donne che la pensavano come me. Sul fatto – e sul perché – altri abbiano scelto di manipolare il passato, questa è la verità». Mentre ora tante donne condividono le loro storie di abusi (spesso “ripostate” dalla stessa Wood) e moltissime celebs si schierano al fianco dell’attrice di Westworld (a cominciare da Rose McGowan, anche lei ex di Manson e tra le più fervide sostenitrici del movimento MeToo), Evan Rachel Wood fa sapere che c’è in corso un’indagine sul caso da parte dell’FBI, a seguito di un’interrogazione della senatrice della California Susan Rubio. «Le presunte vittime hanno indicato Marilyn Manson, noto anche come Brian Hugh Warner, come colui che ha perpetrato gli abusi», si legge nella lettera datata 21 gennaio 2021. «Ho chiesto al Dipartimento di Giustizia di organizzare al più presto un incontro con queste presunte vittime e di indagare su queste accuse». Ultimo update sulla vicenda: la Loma Vista Recordings, l’etichetta che ha distribuito i due album più recenti di Manson tra cui l’ultimo We Are Chaos, ha deciso di prendere le distanze dall’artista e di scaricarlo: «Alla luce delle sconcertanti accuse di Evan Rachel Wood e di altre donne nei confronti di Marilyn Manson, Loma Vista interrompe qualsiasi attività di promozione del suo album con effetto immediato», fanno sapere con un post sui loro canali social. «Considerati i preoccupanti sviluppi della vicenda, abbiamo anche deciso di non collaborare più con Marilyn Manson su progetti futuri».
Marilyn Manson e l'ex Evan Rachel Wood nel 2007
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